Ancora fattarelli coreani

Non so che farci se io quando viaggio noto tutti i particolari più insignificanti e poi mi piace raccontarli. Fate a meno di leggere in caso, ma questa è un’altra puntata della rubrica sui Fattarelli Coreani.

Qui la prima parte.

Qui la seconda parte.

L’età dei coreani

Partiamo dal fatto che l’età dei coreani è sempre un mistero. A volte pensi che abbiano 20 anni e ne hanno 35, a volte pensi che ne abbiano 40 e invece ne hanno 22. Mah!  Comunque ci tengo a dirvi che qui è normale chiedere l’età di una persona, anche a una donna. Sanno che per gli occidentali non è una cosa molto educata (in realtà a me personalmente ne può fregare di meno), ma se lo chiedete a loro non si faranno alcun problema a dirvelo.

La cosa particolare è che ogni coreano alla vostra domanda “Quanti anni hai?” risponderà “Vuoi sapere la mia età occidentale o quella coreana?” Perchè in Corea si conta anche il periodo di gestazione nella pancia di mamma e quindi quando nasciamo abbiamo già tutti un anno di vita. Leggete qui, punto 9.

Dirigere il traffico con stile

Non ho potuto fare la foto perchè mi avrebbe presa a cazzotti, ma a Busan ho incontrato un poliziotto del traffico che se ne stava bello bello a dirigere le macchine con uno splendido cappotto color cammello e collo in pelo e affusolati guanti neri, molto molto stilosi. Voto: 10.

Inversione in mezzo alla strada: si può!

La guida dei coreani è qualcosa di allucinante, così come la propensione a suonare il clacson in momenti inutili. Io vi dico solo di fare attenzione quando attraversate la strada sulle strisce pedonali e non c’è il semaforo perchè sono capaci di stendervi. E se c’è il semaforo pedonale spesso dovrete fare lo slalom tra le macchine che si fermano SULLE strisce.

C’è una cosa che noterete presto (o forse no): anche nelle più grandi vie di Seoul c’è spesso una corsia apposita per fare inversione a U. Raramente avevo visto una cosa simile e la trovo molto utile.

Asciugamani? No, grazie!

Prenotate una stanza d’albergo o una stanza condivisa, un appartamento… quello che volete e in Corea troverete solo un paio di piccoli asciugamani nel bagno o sul letto. Questi e uno straccetto, a maglia larga, come di plastica, come le spugne esfolianti. Chiedete perchè non ci sono asciugamani grandi per la doccia e – se capiscono – vi indicheranno lo straccetto di plastica. E voi pensarete “Cosa ci faccio con questo, ci pulisco le orecchie?” E invece contro ogni aspettativa quello straccetto asciuga davvero. Ve lo giuro. Toglie molta acqua e lascia la pelle leggermente umida, così non si secca. Magia!

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Fare pipì è un diritto!

Tutti i bagni pubblici in Corea sono completamente gratuiti, nessuno vi chiederà mai soldini per questo.

Ma avere la carta igienica a portata di mano è un dovere!

Praticamente prima di entrare in ogni bagno pubblico verificate che ci sia la carta perchè qui sono abituati a mettere il dispenser FUORI dalla toilette. Quindi prima strappate il necessario dai dispender comuni di carta e solo poi entrate in bagno. Ok?

Pagherei per avere un tovagliolo…

Proprio come in Giappone anche in Corea il tavogliolo a tavola è un optional. Rispetto al Giappone però troverete sempre un dispenser da cui servirvi in autonomia, sono fazzolettini microscopici, se ne prendete diversi potete quasi fare un patchwork e ottenere così un tovagliolo intero.

Io approfitto di questa occasione per ricordarvi che se organizzate un viaggio in Corea e in Giappone vi dovete portare i fazzoletti di carta da casa. Qui praticamente non esistono, è carta velina, non fazzoletti, perchè qui non ci si soffia il naso, si tira su. E vi avverto anche che le schifezze in questo post non sono ancora finite. Piccolo spoiler.

Colonnine autobus, meravigliosamente coreane

Le colonnine degli autobus in gran parte della Corea sono bellissime. Sono computer che annunciano quali autobus arriveranno, entro quando, per dove e dove sono esattamente in quel momento. Peccato che sia tutto in coreano.

Sotto ad ogni colonnina ci sono dei tasti che presumibilmente rendono interattivo il servizio.

Ecco, l’ho rotta. Ho schiacciato a caso ed è uscita la schermata di Windows. Cazzarola.

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E all’improvviso… un rutto.

Camminavo per strada a Gyeongju, nella calma mattutina. Davanti a me una signora molto carina con le sue borsine della spesa. Qualcosa squarcia l’aria. La signora ha ruttato così forte che è stato registrato persino in Argentina questo movimento tellurico. Mi trema l’asfalto da sotto i piedi e controllo subito nello specchietto da borsa se sono ancora pettinata e truccata. Temo che l’onda d’urto mi abbia completamente scombinata.

E all’improvviso… uno sputo.

Ogni giorno in Corea è così. Tu aspetti l’autobus, passeggi, fai compere, fai le tue robine e da qualche parte si alza un lamento laringeo. C’è qualcuno che sta cercando di esternare tutta la saliva del suo corpo. È una cosa talmente abituale qui fare quel rumore e sputare che ci sono gare cittadine di suono. C’è pieno di campioni a quanto ho potuto sentire.

E alla fine… mai dire “io” o “mio”

Qui ampiamente spiegato il perchè (in inglese). Mooolto interessante.

 


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4 pensieri riguardo “Ancora fattarelli coreani

  1. Ma sono proprio i fattarelli le cose interessanti! Gli occhi tuoi sul paese che visiti! Quindi grazie… Spero di dimenticarli se mai ci andrò un giorno, così potrò notarne di miei 😉 Grazie soprattutto per la chicca dell'”io”…

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  2. A causa del diverso metodo di calcolo dell’età ho creduto per i primi mesi che io e il mio ragazzo avessimo solo un anno di differenza… Poi ho casualmente visto la sua carta d’identità scoprendo così che io sono più grande di lui di ben 3 anni! Va be’, colpa mia, perché pur sapendo, avevo dato per scontato che mi avesse detto l’età all’occidentale 😉

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