Corea del Sud: un giorno a Gyeongju

Un giorno a Gyeongju è pochissimo. Partiamo da qui. Io ho i miei motivi per fermarmi un solo giorno, ma Gyeongju merita una visita approfondita. Pianificate ALMENO 3 giorni. E se dovete pensare a una meta oltre a Seoul, pensate a Gyeongju.

Non è un caso infatti se viene definita Città-Museo o Museo all’aria aperta. È una meta turistica molto apprezzata in Asia perchè questa città è stata la capitale del Regno Silla, una dinastia durata 800 anni, di cui gli ultimi trecento dominando l’intera penisola coreana.

In questa città sono visibili e tangibili i resti di questa antica civiltà. In primis i tumuli o tombe, che sostanzialmente appaiono sotto forma di collinette nei parchi cittadini.

Le cosa migliore è che vengono valorizzate al meglio. Sono arrivata di sera e ho subito apprezzato l’atmosfera grazie a un’illuminazione meravigliosa dei parchi che rende tutte queste “montagnole” semplicemente magiche. In particolare vi consiglio il parco di Inwangdong dove la sera passeggiano tanti amici, famiglie e coppie. I boschi sono illuminati, così come i tumuli e la famosa torre / osservatorio astronomico di Cheomsongdae, risalente al ‘600 d.C. e patrimonio Unesco. Questa zona è così ricca di reperti da avere ricevuto il sigillo Unesco per molti siti.

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In questo parco ci sono anche dei punti in cui fermarsi per fare foto, come due grandi cuori installati in un paio di zone del parco.

Vi consiglio dunque di andarci la sera e l’ho scoperto per caso, perchè così per Busan anche a Gyeongju sono arrivata con le tenebre, circa verso le 17 (inverno, a dicembre), ma volevo vedere il famoso stagno di Anapji, altra meraviglia da vedere rigorosamente di sera.

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Non vi segnalo la guesthouse perchè nel complesso non ci tornerei. La zona però andava bene, quindi vi consiglio di restare vicini alla fermata degli autobus Gyeongju Express Bus Terminal e vi spiego subito perchè. Sostanzialmente Gyeongju è come Reggio Emilia: hanno costruito la stazione KTX dei treni ad alta velocità parecchio fuori città perchè questa zona è un enorme parco naturale. Per arrivare quindi con il treno KTX a Gyeongju dovete prendere un treno che si ferma alla stazione di Singyeongju (nuova Gyeongju) e da lì poi prendere un autobus (il n° 50 oppure 70 oppure 700) che vi porta alla città vera e propria che si trova a 5-6 km di distanza.

Gli autobus che ho indicato arrivano tutti quanti al Gyeongju Express Bus Terminal che è una zona comoda per movimentare poco i bagagli e prendere gli autobus per girare la zona e per tornare alla stazione al rientro. Ovviamente va da sé che anche qui è valida la Tmoney come in tutta la Corea, la carta ricaricabile per i mezzi di trasporto.

Detto questo sono partita dalla guesthouse e non riuscivo a trovare l’autobus che mi serviva, allora sono andata a piedi allo stagno e ho fatto bene perchè sul percorso ho visto una via piena zeppa di localini bellissimi, luminosi, accoglienti. Parlo di Bonghwang-ro all’angolo con Seocheongyo Br. direzione parco di Inwangdong. Come mio solito sono finita nei vicoli bui, ma ho scoperto che la città è piena di locali e localini, è davvero vivace e mi sarei fermata a bere qualcosa ovunque.

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Poi ho attaversato il meraviglioso parco di Inwangdong a bocca aperta e sono arrivata al palazzo di Donggung e stagno di Anapji (ingresso 3.000 Won, aperto fino alle 22.00 vendono i biglietti fino alle 21.30). Che meraviglia. Un posto romanticissimo, di altri tempi, di altri mondi. Costruito all’epoca del regno Silla, nel 7 secolo, questo stagno ha varie isole e un’atmosfera suggestiva, visto che ogni struttura è illuminata così come il percorso intorno allo stagno. Ne sono rimasta estasiata, lo consiglio fortemente a tutti. Di sera.

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Qui un video della mia passeggiata serale al palazzo di Donggung.

Uscita da lì ho preso un autobus a caso, il 600, che con un po’ di fiducia mi ha portata poco lontano dal Bus Terminal e buona notte!

La mattina seguente sveglia presto per andare a visitare uno dei templi buddisti più importanti di tutta la Corea, nonchè Patrimonio Unesco. Parlo di Bulguksa, che sorge a circa 12 km dalla città di Gyeongju, costruito durante il periodo Silla nel VI secolo per la prima volta, poi danneggiato e ricostruito varie altre volte. È un complesso molto grande dotato di un bellissimo parco, stagni, ponti, pagode e di una struttura centrale decorata in modo molto particolare. All’interno, tra le travi e il soffitto compaiono infatti diversi animali in legno dalle forme decisamente originali.

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Per visitare questo tempio io vi consiglio caldamente di partire la mattina presto (non più tardi delle 10) perchè questo sito è davvero molto famoso, è pieno di scolaresche, gruppi, turisti e pellegrini. A una certa arriva chiunque e rovina un po’ l’atmosfera.

Per arrivare qui si prendono gli autobus 10, 11 o 700, attenzione alla direzione, chiedete ‘Bulguksa’ e in caso vi manderanno alla fermata di fronte. Ci vogliono circa 40 minuti. Dalla fermata si attraversa poi un primo parco che è molto gettonato nelle mezze stagioni (se esistono ancora) per i picnic. L’ingresso costa 5.000 Won e dopo aver passato lo stagno vi troverete davanti a due scalinate che non possono essere percorse. Sono sacre e simboleggiano l’ascesa dal mondo terreno a quello ultraterreno, c’è una salita a fianco per gli umani.

Qui un mio breve video con un suggestivo momento di preghiera.

Finito il giro del tempio potete fare due cose. Se volete, ça va sans dire. Potete prendere l’autobus 12 che parte dalla fermata degli autobus e che vi porta direttamente in cima alla montagna dove inizia poi un breve percorso di 10 minuti a piedi per vedere Seokguram Grotto con una delle statue di Buddha più preziose al mondo, anch’essa patrimonio dell’Unesco. L’alternativa è di imboccare il percorso in salita che troverete di fianco alla biglietteria e di salire a piedi.

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Io ovviamente ho scelto la seconda opzione: 4 chilometri in salita, ma che soddisfazione arrivare lassù. Il bosco che attraverserete è molto bello, un’atmosfera particolare, serena e rilassante, se non fosse che quasi tutti i coreani che ho incontrato andavano in giro con la musica del cellulare al massimo. La pace è dentro di noi, no?

Dopo circa un’ora di scarpinata arriverete lassù e vedrete che meraviglia la statua. Niente foto e l’ingresso costa 5.000 Won.

Devo tornare, ho il treno per Seoul tra qualche ora. Cerco dove parte l’autobus 12 per tornare all’ingresso?? Certo che no! La faccio a piedi al contrario?? Certo che sì! 20 minuti e sono giù, il tempo di salire al volo sull’autobus 10 e di scendere alla fermata del Gyeongju National Museum, vicino allo stagno.

Consiglio caldamente la visita a questo Museo, è gratuita, la struttura è bellissima, articolata in diversi padiglioni tematici e perfetta per imparare la storia della dinastia Silla, sconosciuta – immagino – a quasi tutti noi occidentali. Io ammetto che non ne sapevo nulla prima di studiare il viaggio in Corea del Sud. (Qui potete scaricare la brochure del Museo e scusate la qualità, è tutto quello che posso fare al momento)

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Visito tutto, tra i bambini che mi indicano. Oggi non ho visto NEMMENO UN OCCIDENTALE, né uomo né donna, né anziano né giovane. Nulla. Eppure Gyeongju è una delle mete più turistiche in Corea.

Torno alla fermata dello stagno, dove acchiappo il mitico autobus 600, prendo i bagagli, prendo l’autobus 51 e sono di nuovo alla stazione di Singyeongju.

Sono talmente felice e spensierata che sbaglio treno, ma questa… è un’altra storia!

 

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