Itinerario della quarta odissea giapponese – 1a parte

Pubblico l’itinerario integrale del mio quarto viaggio giapponese. Così, senza ritocchi, ecco qui il programma partorito dalla mia mente malata e ci rendiamo conto della follia organizzativa di questo viaggio che è stato tanto impegnativo quanto di grande soddisfazione.

1° giorno – Venerdì 16 dicembre – Il servizio Hands Free, viaggiare senza valigia

Arrivo all’aeroporto di Narita e consegno la seconda valigia (attualmente 2 valigie imbarcate sono gratis con Alitalia per il Giappone e ciascuna delle due valigie non può pesare più di 23 kg, ciascuna deve misurare 158 cm massimo che è somma di altezza + larghezza + spessore) al North Wing, 1° piano JAL ABC, Inc. dell’area partenze dove c’è sia la consegna bagagli – è un servizio che consente di viaggiare “Hands free” e si arriva in albergo comodamente senza valigia che viene recapitata direttamente lì – , ma questo desk si occupa anche di tenere le valigie a magazzino e consegnarle in un determinato giorno. Lo stesso desk JAL ABC, Inc. si può trovare anche agli arrivi.

AreaAreoportoJALABC

Per me era lo stress più grande capire se potevo lasciare la valigia e per quanti giorni. Non è molto chiaro, dal sito della compagnia sembra che il deposito duri al massimo 12 giorni e i miei erano 13. Così avevo studiato un piano alternativo che era quello di ripassare da Tokyo e riconsegnare la valigia a allo storage di Tokyo Station – Maronouchi North Exit Cloak (fanno anche consegna).

StorageallastazionediTokyo-mappa copiaStorageallastazionediTokyo-servizi copia

Il costo da sito sembrava anche molto più alto di quanto ho pagato in realtà. Mah. Io dovevo per forza partire con due valigie visto che dovevo andare in montagna e mi serviva tutto il necessario e poi dovevo stare in città e mi serviva tutto il necessario. Ho usato tutto? No, ma quasi e con questo servizio comodissimo ne è valsa la pena.

Il cedolino per la consegna a magazzino della valigia si compila così:

ComeCompilareunCedolinodiConsegna copia

Una volta lasciata una valigia (da buona italiana mi chiedevo se l’avrei rivista mai più) e visto che ancora non mi ero stancata di prendere aerei ho preso un altro volo per Sapporo con la compagnia lowcost FlyPeach. L’ho già usata in precedenza e mi sono trovata benissimo. Ho pagato il volo con bagaglio (massimo 20 kg, sono fiscali, mi raccomando) circa 60€.

Avevo il JR Pass, ma durava esattamente 14 giorni, ho calcolato che mi sarebbe convenuto attivare il JR Pass due giorni dopo il mio arrivo per riuscire a viaggiare fino alla data in cui mi sarei stabilita a Tokyo.

Questo dipende sempre da qual è l’itinerario. A me conveniva fare così. E comunque con il treno Shinkansen ci avrei messo un sacco di tempo ad arrivare a Sapporo.

Hotel a Sapporo: Business Inn Norte 2Dal nuovo aeroporto Chitose c’è un treno che in 40 minuti arriva alla stazione JR di Sapporo.

Senza titolo copia

Io però non avevo voglia di prendere il treno – troppo facile – io volevo prendere l’autobus ed è andato tutto bene finché non siamo arrivati in città. I giorni precedenti aveva nevicato fortissimo, il traffico era imbottigliato, ci ho messo una vita, ma va bene così. Sono scesa in un punto a caso, ha cominciato ovviamente a nevicare e ho portato la mia valigia nella neve per 2 km. Ecco, questa sono io.

Foto 16-12-16, 10 42 57

L’albergo che ho scelto è a 2 minuti dalla stazione della metro Kita 12-jo, mentre la stazione JR di Sapporo è a 10 minuti di distanza. Si può usare la Suica, la tessera della metro di Tokyo per la metro di Sapporo.

Di solito i turisti a Sapporo si piazzano nel quartiere di Susukino, ma io per scelta personale preferisco stare vicino alla stazione in modo da metterci poco per prendere il treno e non trasportare le valigie qui e là, eccoci.

 2° giorno – Sabato 17 dicembre – Sapporo

Visita di Sapporo, il biglietto giornaliero della metro costa 830 ¥, ma io la metro di Sapporo non l’ho manco vista. Io ho camminato nella neve per 14 km. Felice come non mai. (A fine viaggio ho conteggiato di aver camminato per 230 km!!)

Foto 17-12-16, 02 15 18

Per ulteriori info sulla giornata a Sapporo magari vi interessa leggere il mio blogpost:  “Metti un giorno d’inverno a Sapporo”

Foto 17-12-16, 07 28 29

3° giorno – Domenica 18 dicembre – Treno treno treno e Sendai

Incontro il mio amico Ryobu alla stazione. Lui fa il giornalista per una rivista di agricoltura. Viene da Tokyo dove è andato a una conferenza stampa con il Ministro dell’Agricoltura. Mi offre la colazione ed è inamovibile quando gli dico che devo andare ad attivare il JR Pass (Attenzione agli orari di apertura dei centri di attivazione Pass, sono diversi dalle Midori-no-madoguchi dove prenotare semplicemente i biglietti). Vuole accompagnarmi e aiutarmi ad attivarlo. Ok. Fa tutto lui, sembravamo una coppietta. Capisco tutto, ma non gli dico nulla, è stato così gentile. Prima di partire mi chiede di farci un selfie, mi saluta con un abbraccio (i giapponesi che mi abbracciano sono sempre una sorpresa per me) e mi guarda partire. Sarà stato lì mezz’ora con la manina a mezz’aria a salutare. Ah, ora che ci penso devo chiedergli di mandarmi quel selfie. Ryobu… l’ultima volta che l’ho visto eravamo in India.

Comunque il JR Pass si cambia alla stazione di Sapporo. JR Information Desk (tutti i giorni: 8:30-19:00) / Travel Service Center East (lun-ven 10:00-19:30 / sab-dom-fes 10:00-18:00) / Travel Service Center South (tutti i giorni: 10:00-20:00).

Senza titolo3

Ci metto una vita per arrivare a Sendai, d’altronde è vero che da poco hanno aperto agli Shinkansen il tunnel sottomarino che collega l’isola di Hokkaidō a quella di Honshū, ma la velocità è ancora molto limitata e ci vuole parecchio tempo. A me non fa nulla, io leggo e rifletto.

Senza titolo

Foto 18-12-16, 06 20 09

Leggevo il libro di Chiara Gamberale “Per dieci minuti” e cercavo la serenità. Il Giappone è un posto che scuote in me ricordi bellissimi e ricordi tristi. Cerco sempre di non farmi influenzare dai ricordi, ma è come camminare sulle uova. È difficilissimo.

Leggo la frase:

È faticoso non essere a disposizione di chi amiamo, ma a volte ci tocca.
Quella disponibilità infinita non aiuta noi e non aiuta loro.

Trovo che sia giustissima e difficilissima. Sono serena, allontano ogni pensiero, mi dico che sono forte. Speravo che sarebbe continuata così per tutto il viaggio, speravo… ma questa è un’altra storia.

Arrivo a Sendai e come di consueto il mio albergo è vicino alla stazione. TaaacHotel Vista Sendai

Esco a cena, cammino come se non ci fosse un domani, finisco in un localino carino, sono come stupiti di avere una cliente straniera, pace, gli passerà, mangio bene, compro una maschera per il viso e mi rilasso. Svengo dalla stanchezza, con le mini maschere per il contorno occhi.  

Foto 18-12-16, 10 17 39

4° giorno – Lunedì 19 dicembre – Baia di Matsushima

Di questa giornata memorabile ho già scritto un post: “Crociera nella baia di Matsushima”

Foto 19-12-16, 03 06 34

Nel tardo pomeriggio rientro a Sendai e cammino, cammino e cammino fino a raggiungere il motivo per cui sono a Sendai: la mediateca di Toyo Ito. Ha una parete color cielo che toglie il fiato. Entro e chiedo delle brochure, mi guardano come se avessi due teste. Mi chiedono se sono una turista. Non ci credono.

Foto 19-12-16, 06 58 27Foto 19-12-16, 07 20 34

Prendo un matcha latte e una ragazza mi sorride incuriosita, la saluto. Corro in albergo e riprendo la valigia dall’albergo (dico agli omini dell’hotel: “non me ne ero dimenticata eh, ero a zonzo a Matsushima” mi guardano allibiti, ma ormai so perchè) e parto per Tokyo. Scopro di poter scendere alla stazione di Ueno, molto più comoda di quella di Tokyo per andare al mio albergo.

Sì perchè per il mio primo stop a Tokyo io vado nel mio quartiere preferito: Sugamo! È sulla linea Yamanote, non lontano da Ueno, è poco turistico e quindi gli alberghi costano meno e soprattutto… è un quartiere di anziani! Qui trovo il mio solito negozietto di té e miliardi di senbeiovunque. Il paradiso! Gli anziani ti sorridono, si fermano a fare due chiacchere, non hanno fretta, nessuno va di corsa. È bellissimo.

Poi però nella seconda parte del viaggio sceglierò Roppongi che è agli antipodi, ma questo è un altro discorso.

Se volete stare a Sugamo: Smile Hotel Sugamo

5° giorno – Martedì 20 dicembre – Shunkaen, il museo dei bonsai

Ho avuto una fortuna sfacciata a questo giro, ho conosciuto un ragazzo che lavorava nel museo dei bonsai e mi ha invitata a fare un giro e a intervistare il Maestro Kobayashi, tra i più importanti bonsaisti del mondo.

Per ora vi dico che è un luogo senz’altro splendido, da visitare. Una casa tradizionale a Tokyo è già incredibile di per sé. Si chiama Shunkaen, si trova a Edogawa e l’appuntamento è alle 8.30. Devo partire prestissimo, ma sono entusiasta. La mia prima intervista giapponese.

Foto 20-12-16, 01 35 23

Scriverò senz’altro un blogpost dedicato a questo luogo fantastico. 

Torno a Sugamo nel tardo pomeriggio, il cambio della linea della metro è ad Akihabara, una stazione grande, piena di uscite, è zeppa di gente e io ho ricevuto in dono due libri dal Maestro Kobayashi, ognuno peserà credo intorno ai tre chilogrammi. Non ho e non avrei mai potuto rifiutare il regalo, mi avrebbero espulsa dal Giappone, credo. Il Maestro li ha autografati e siglati, è un regalo preziosissimo e ne sono perfettamente consapevole. Mi hanno detto che raramente regala i suoi libri, mi hanno detto che gli ho fatto le domande giuste.

Gli ho chiesto di parlarmi di emozioni, ma gliel’ho chiesto in modo indiretto.

Torno in albergo e lascio i due libri, vorrei poterli lasciare qui a Tokyo e riprendermeli quando ci tornerò, ma a chi? Non voglio disturbare nessuno che conosco, non mi va e così come faccio spesso nella vita: pur di non chiedere niente a nessuno mi porto il fardello. Questa volta letteralmente.

Arrivo a piedi fino a Itabashi, ormai è buio, fa freddo, ma che mi frega, respiro forte e continuo a pensare “goditi ogni istante” e così faccio. Torno a piedi per un’altra strada, esploro ogni angolino e arrivo a Tabata e poi di nuovo Sugamo. Non so nemmeno quanti chilometri ho fatto, mangio un boccone prima di svenire nel letto. Che giornata.

5 pensieri riguardo “Itinerario della quarta odissea giapponese – 1a parte

Lascia un commento