Itinerario per una settimana in Sardegna – IIa parte

Prosegue il racconto delle avventure sarde, trovate la prima parte qui.

Terzo giorno: Fonte di Pubusinu / Capo Pecora / Cala Domestica / Porto Flavia / Pan di Zucchero

Eravamo rimasti al fantastico agriturismo Pubusinu. La mattina del terzo giorno facciamo colazione all’agriturismo con i dolci fatti a mano (i savoiardi sardi) dalla mamma di Alessandro, così come la confettura e la cagliata con il limone. Io mi commuovo. L’amore che trasuda nella cucina casalinga dei ristoranti mi fa sempre emozionare. Partiamo a piedi perchè il percorso è molto breve. A pochi passi dall’agriturismo c’è infatti la Fonte d’acqua di Pubusinu. Nessun turista verrebbe mai qui. C’è un graffitto che non mi aspettavo, c’è tanto verde, siamo in montagna e siamo in Sardegna. La strada è lontana, non si sente un rumore neanche pagandolo. Risaliamo in macchina e ancora non lo sapevo, ma mi avrebbe aspettato il più bel bagno nel mare di sempre.

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-> Nota di servizio. Se vi trovate nella zona di Fluminimaggiore e avete voglia di visitare una delle tante miniere della zona potreste provare quella di Montevecchio (a 45 minuti di strada). Non ci sono stata personalmente, quindi in caso me la dovrete raccontare, ma ho trovato il volantino che promette un bel tour della direzione della miniera con ricchi ambienti aristocratici, delle officine, dei vagoncini e degli alloggi dei minatori. Qui tutte le info.

Arriviamo a Capo Pecora. Questo punto è sostanzialmente diviso in due, ma è circondato da altre sezioni di spiaggia più grandi. La prima parte di Capo Pecora ha sabbia mista a ciottoli. Ci sono ben 3 persone. La seconda parte ha gli scogli. Non c’è nessuno. Lì andiamo. Io fremo, non vedo l’ora di entrare in acqua. Ci prepariamo, coltello tra i denti e via in acqua. Lo snorkeling qui è stato pazzesco, a un certo punto c’è un’apertura agevole per il passaggio e riparata dalle onde. È pieno di patelle qui, non resistiamo. Sashimi fresco, salato, mentre si sta a galla. C’è qualcosa di meglio? L’emozione del momento la porto sempre con me. Io sono padana, per me il mare è già esotico, ma quando posso godermelo in libertà così, alla selvaggia, lo amo, lo ascolto, vorrei capirlo di più, vorrei conoscerlo da quando sono nata.

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Pranzo a Buggerru, al ristorante La Baia de Tore. Che spettacolo. Bottarga come se non dovessi mangiarla mai più e poi questi fruttini meravigliosi. Sono i bocconi di mare, in sardo “bucconisi”. Provateli!

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Siamo ripartiti per Cala Domestica. Che spettacolo. Qui purtroppo c’era parecchia gente perchè la località è famosa, ma comunque vivibile. A parte una famiglia dove le bambine continuavano ad urlare che avevano fame. “Quando arriva quella stronza della nonna con il cibo?” Io lo trovo semplicemente inaccettabile. Ai genitori sembra normale. La nonna arriva. Nessuno le offre un posto, nessuno la saluta. Le bambine le strappano la borsa con il cibo di mano. Penso che l’umanità stia peggiorando. ‘Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te’. Chiudo le orecchie che stanno sanguinando e continuo a leggere il meraviglioso libro su uno dei miei registi preferiti.

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Comunque mettetevi la scarpine per arrivare alla spiaggia. Non fermatevi alla prima grande cala, ma prendete il sentiero che la costeggia sulla destra, arriverete a un piccolo arco da dove fare delle bellissime fotografie della cala più piccola e fermatevi poi qui, c’è molta meno gente. Snorkeling fantastico!

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Se preferite una struttura attrezzata dovete invece fermarvi nella prima grande spiaggia che trovate, senza percorrere il sentierino. Qui i contatti per prenotare i lettini. I ragazzi al bar mi hanno detto che è meglio mandare un Whatsapp perchè in tutta Cala Domestica non c’è campo, loro usano il Wifi della spiaggia.

Per tornare a casa dobbiamo per forza costeggiare Pan di Zucchero, che peccato. Uno scoglio molto suggestivo che è speciale da vedere al tramonto.

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La zona è piena zeppa di spiagge e le trovate tutte qui. Quella di fronte allo scoglio si chiama Masua. È molto carina, ma… per i miei gusti è troppo trafficata proprio perchè è molto bella. In caso andateci presto. Questi i contatti della spiaggia attrezzata che organizza anche escursioni in gommone che sono molto interessati per vedere lo scoglio. C’è un sentiero che costeggia la montagna e porta all’ingresso della miniera e del museo di Porto Flavia. Vivamente consigliato!

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Spiaggia di Masua

Molto consigliata è anche la passeggiata a piedi sul percorso del Belvedere di Nebida, mi ringraziarete! C’è anche un ristorante lungo il percorso, io ci farei un pensierino per la prossima volta, la vista era fantastica.

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Detto questo non è che abbiamo mangiato male a cena, anzi! Tornati a Sant’Antioco siamo stati al nuovissimo ristorante nonché birrificio artigianale Rubiu. Davvero ottimo tutto!!

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Quarto giorno: Grotte Is Zuddas / Costa Sud on the road / Tuerredda

Le grotte di Is Zuddas sono assolutamente da visitare, tra poco vi spiego anche perchè.  Per noi era anche una tappa ideale perchè il quarto giorno Stefano mi ha “consegnata” agli amici con cui ho passato il resto della settimana e che vivono poco lontano da Cagliari, a San Sperate.

Prima tappa quindi le grotte. Sono aperte tutto l’anno, la visita dura un’oretta e voi portatevi sempre una felpina che non si sa mai, le temperature non sono molto alte. Queste grotte si trovano nel Monte Meana e ospitano una delle più alte concentrazioni al mondo di eccentriche di aragonite, degli splendidi sedimenti dalle formazioni irregolari, sottili tubicini brillanti incuranti della gravità. In particolare c’è una sala completamente ricoperta di eccentriche che vi lascerà senza fiato. Oltre a queste ci sono innumerevoli quantità di altri speleotemi, ovvero concrezioni o sedimenti di elementi chimici portati dall’acqua nel corso dei secoli e dei millenni. Ci sono spettacolari colate, dighe calcaree, cristalli di calcite e molto altro. A noi è capitata una guida simpaticissima, un ragazzo dal brio di Marina Massironi quando faceva Anatolia nei numeri de I Bulgari “Rabbrividiamo!” ma era proprio il suo punto forte, con questo brio sparava battute che nessuno si aspettava e ci ha fatto morire dal ridere, era persino molto carino! Grazie guida, sei uno dei momenti più divertenti di tutta la mia avventura sarda!

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Molti non si fermano nella Trattoria adiacente alle grotte perchè pensano che sia turistica, tutt’altro. Vi consiglio di fermarvi e di gustarvi la cucina sulcitana, hanno pasta fresca e dolci sardi fatti a mano ad un ottimo prezzo. Super consigliato.

NB. Qui ho recuperato i contatti di un operatore che organizza minicrociere nel golfo di Orosei oltre ad escursioni e trekking, è specializzato in tour naturali e culturali. Non sono stata in zona e non l’ho provato, ditemi voi in caso come vi siete trovati. Questi i contatti di Wild Sardinia.

Per aiutare la digestione postprandiale poi bellissimo giro in macchina fino alla spiaggia di Tuerredda, una tra le spiagge migliori che abbia visto. Ma prima, ecco in blu l’itinerario da seguire in macchina per godersi la vista della costa e di tutte le spiagge disponibili, potete scegliere di fermarvi lungo la strada, in un’altra spiaggia in caso.

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La spiaggia di Tuerredda è MOLTO trafficata, c’è quella classica situazione da “una salvietta sopra l’altra”. Il parcheggio è costoso e pieno. E allora vi starete chiedendo perchè ci sono andata. Infatti appena l’ho vista piena di gente urlante ho guardato Stefano e gli ho detto “andiamo“. Lui mi ha detto “non ti preoccupare“, lasciamo qui le nostre cose e vedrai che spettacolo. L’acqua è caraibica nonostante la quantità di gente, la sabbia è oro e soprattutto ci siamo sistemati al limite della spiaggia, dove iniziano gli scogli, inforcata la maschera da snorkeling: ciao a tutti. Abbiamo visto un sacco di pesci e nuotando per un pochino si arriva ad una zona con spiaggia dove non c’è nessuno. Ci si può rilassare sulla spiaggia minuscola senza anima viva. Ci tornerei di corsa. Attenzione solo all’enorme quantità di alghe urticanti, è normale che ci siano e sono incollate agli scogli, ma se vi piace andarvene a zonzo come me lo saprete già di sicuro.

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Vuoi che muoro???

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N.B. Ho trovato i contatti anche di un diving center della zona che offre un sacco di servizi: immersioni guidate, gite snorkeling, gite in barca, affitto attrezzatura, sono molto organizzati. Non ho provato personalmente, come in altri casi ho cercato di portare a casa un po’ di informazioni per il prossimo giro. Se ci tornate prima di me, fatemi sapere come vi siete trovati. Qui tutti i contatti di Blue Passion a Teulada.

Dopo il fantastico bagno e nuotata, Stefano mi ha gentilmente accompagnato a San Sperate, a una ventina di km a nord di Cagliari. San Sperate è il paese delle pesche, se ne producono in enormi quantità. Appuntamento in gelateria (questa qui, Choco Gioia) visto il caldo, per provare subito il gelato al frutto simbolo del paese.

Saluto Stefano e vado a casa di Laura e Daniele. Laura prepara una cena che ancora me la ricordo e provo i culurgiones per la prima volta e così scoppia un amore, pasta ripiena di pecorino, oppure con il ripieno di patate, oppure con menta e salvia. Delle bombe di Maradona di pasta. Ho trovato il paradiso in Sardegna. E poi il pecorino che non ha certo bisogno di presentazioni. La crema di pecorino… cosa non è? Il pane guttiau. Ah, che fame!

E la serata prosegue così, raccontandoci gli 8 anni in cui non ci siamo viste, ma come se fosse ieri. Grandi risate, grande affetto, sono in famiglia.

Parliamo di e come Aldo, Giovanni e Giacomo ne I sardi. Come rido. Anzi, come ridô. Mi raccontano che ai sardi era piaciuta molto questa interpretazione.

 


Sapete che …?

Sapete invece che i ricci di mare di possono raccogliere solo nei mesi con la “r” nel nome?

Sapete che si dice che il maestrale dura solo per giorni dispari? O 3 o 5 giorni. Quando arriva tutti sanno che ci sarà il sollievo dal caldo, ma che molte spiagge sono particolarmente esposte al Maestrale e non ci si può stare perchè è pericoloso per via degli ombrelloni che volano (visto con i miei occhi, ha colpito un bambino) e per la sabbia che sferza sulla pelle.

Sapete che c’è un’applicazione per scoprire quali spiagge vanno bene nei giorni di Maestrale? Si chiama Sea Conditions, scaricatela e nei giorni di vento forte scegliete le spiagge colorate di verde, sono quelle più protette.

 


Mi fermo qui con la seconda puntata, alla faccia del “In Sardegna oltre al mare non c’è niente da fare, ci si annôia”. Sono al secondo post per una sola settimana e ce ne sarà un terzo, fate un po’ vôi. Nella prossima puntata:

Quinto giorno: Cala Sinzias / Cala Pira

Sesto giorno: Cagliari / Complesso nuragico di Barumini

Settimo giorno: San Sperate / Poetto

 

Avviso subito che la prossima settimana dovrebbe esserci una puntata Giappone, perchè ho troppo materiale da smaltire, poi torno abbomba sulla Sardegna.

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