Ho letto molto prima di andare in Thailandia. Non sapevo tante cose e sono rimasta sorplessa: sorpresa e perplessa. Non l’ho amata molto per vari motivi che non ho voglia di approfondire qui, ci tenevo solo a spiegare il perchè non ci sarà il mio solito entusiasmo nel post.
Veniamo a Bangkok. Nella mia vita poche altre volte mi ero sentita soffocare così, dal cielo plumbeo, dall’inquinamento, dai pesanti intrecci dei cavi elettrici che incorniciano ovunque il panorama.
Eppure ho un’amica a Bangkok che è stata sempre con me, eppure ci siamo divertite un casino, eppure l’ho trovata una città divertente. Mi sono decisamente divertita.
In ogni caso io stavo in un mega hotel a Silom Road, vicino alla fermata del treno sopraelevato BTS di Surasak, molto comodo per andare ovunque.
Allora: prima serata a Bangkok
Mi hanno regalato la guida Pocket Bangkok di Lonely Planet e l’ho trovata davvero molto interessante. Ho deciso di provare a seguire uno tra gli itinerari a piedi suggeriti ed è stato fantastico.
Ho provato con “Chinatown segreta” con queste tappe:
- Chiesa del Santo Rosario
- Siam Commercial Bank
- San Chao Rong Kueak
- Jao Sua Son’s Mansion
- San Jao Sien Khong
- Talat noi
- Tha Wat Thong Thammachat
- Th Songwat
- Tha Ratchawong
Mi ha portato in posticini incredibili, specialmente San Jao Rong Kueak, un santuario cinese affacciato sul fiume.
Il punto è che il viottolo che porta allo spiazzo del santuario San Jao Rong Kueak non vi darà alcuna fiducia, così come nessun punto di questo itinerario, ma sono stata fermata da un sacco di persone che mi chiedevano come mai fossi lì e se potevano darmi una mano. Ho chiaccherato tanto e ho visitato un quartiere che sicuramente è un po’ più trascurato dai turisti rispetto ad altri. Sarà che io l’ho fatto a tarda sera, lo consiglio a tutti gli atipici come me!
2o giorno – Ayutthaya o Ayuthaya
Questa cittadina si trova a 70 km da Bangkok e ha un’importanza storica per il Paese perchè fino al 18mo secolo ne è stata la capitale. Ad Ayutthaya c’è una concentrazione incredibile di templi e palazzi. Meta suggeritissima, molto più di altre consigliate a Bangkok come il mercato galleggiante… Se dovete scegliere, secondo me scegliete Ayutthaya e non ve ne pentirete.
Per arrivarci usate il treno sopraelevato BTS e scendete alla stazione Victory Monument. I pulmini per Ayutthaya partono da questo punto (vedi cartina). Non c’è nessun cartello, nulla di nulla. Se vedete delle persone in coda sul marciapiede chiedete loro se stanno andando ad Ayutthaya e di indicarvi chi sta raccogliendo soldi e dando i biglietti. In ogni caso chiedete.
I minibus partono ogni ora per/da Ayutthaya, chiedete gli orari del rientro per regolarvi.
Arrivati ad Ayutthaya vi conviene contrattare un giro in tuk tuk per tutta la giornata, negoziate il prezzo migliore e vi porterà a visitare i templi che sono sparsi per tutta la città. Difficile visitare così tante cose a piedi.
Io ho visitato:
- Ayutthaya Historical Park
- Wat Yai Chaya Mongkol
- Chao Sam Phraya Museum
- Wat Phra Si Sanphet
- Wat Phra Ram
- Wat Phra Mahathat
- Pratu Chai
Nel momento in cui concorderete il giro con il tuk tuk, l’omino vi farà vedere quali tappe vi consiglia, ma sappiate che più o meno saranno queste.
Ricordo un tizio australiano che mi ha fermato a caso in mezzo a tanta gente e mi ha detto: “Io non ne posso più di visitare templi e templi ancora, non c’è altro da fare qui??” “Wrong place” gli ho risposto io. Ah, la vita. Perché io? Mah!
Ho mangiato al ristorante Banmai Rimnam sul fiume Chao Phraya, ve lo consiglio tantissimo.
Al rientro a Bangkok con il treno BTS (i taxi sono sempre e perennemente fermi nel traffico, non ci si muove, io sconsiglio. Se potete evitarli molto meglio) mi sono fermata nel quartiere Suriya Wong per mangiare in un ristorante giapponese. La cosa fantastica della Thailandia infatti è che ci sono un sacco di giapponesi e relativi ristoranti autentici, cibo importato e konbini. La felicità.
Non ricordo esattamente il nome del ristorante ed è stato anche difficile arrivarci perchè si trovava in un centro commerciale un po’ dispersivo, centro commerciale a tema golf, con negozi di golf ovunque. Ne avrò visti 20. La zona è comunque piena di ristoranti giapponesi, buttatevi senza timore.
3o giorno – Bangkok: Palazzo Reale, Wat Pho
Ops. Era quasi finito il mio soggiorno a Bangkok e io non avevo nemmeno visto la città.
Dall’hotel sono andata a piedi alla fermata Saphan Taksin da dove partono i traghetti. La missione è prenderne uno che mi porti a Chang Pier, la fermata del Grande Palazzo Reale.
Il Palazzo va visitato presto, la coda è allucinante, quindi suggerisco di arrivarci per tempo. Vestitevi bene perchè dovrete mostrare rispetto questo significa niente scollature azzardate, né vestiti troppo attillati, no a canottiere né indumenti senza maniche, né pantaloncini corti o gonne corte. Il Palazzo ne vale decisamente la pena. È un tripudio d’oro, difficile concentrarsi su un singolo dettaglio data la bellezza esagerata di ogni angolo del Palazzo. La visita è piuttosto lunga.
Usciti dal Palazzo vi consiglio di comprare un bel fruttino fresco da sgranocchiare per prepararvi alla visita del Wat Pho, il tempio che ospita un Buddha sdraiato lungo 46 metri. Anche questo complesso richiede un po’ di tempo perchè c’è molto più della statua da vedere, un vero e proprio labirinto, ma è sicuramente meno impegnativo del Palazzo Reale. Merita.
Dentro il complesso di Wat Pho c’è una cosa poi mooolto interessante: la scuola di massaggi thai. Potete entrare e riservare un massaggio localizzato oppure integrale. C’è una lunga lista di attesa, ma se siete amanti di questo massaggio dolorosamente eccezionale non ne rimarrete delusi. Lo consiglio. In vendita all’ingresso del centro anche una serie di creme e oli per massaggi.
Fatto il massaggio è arrivato il tardo pomeriggio, perchè non avviarsi dunque alla ricerca di un aperitivo? (io non sono fissata con l’aperitivo, anzi, ma quel giorno ci stava maledettamente bene). Così ho seguito il consiglio della Lonely Planet, Bangkok Pocket che mi ha portata sul tetto del ristorante Sala Rattanakosin in un bellissimo localino che si chiama Roof e con un aperitivo fantastico ho visto il tramonto sul fiume e sull’antistante tempio di Wat Arun con spettacolo di luci.
Roof è un locale turistico, machissenefrega, ero turista pure io, no? E comunque, ne vale la pena! Trovarlo non sarà immediato, altri vicolini che non prometteranno, qualche topino qua e là, qualche topone qui e lì, ma non disperate. Caoticamente Bangkok.
Nonostante non ne sia entusiasta ci vorrei tornare e perdermi un po’ di nuovo nel suo caos. La fettina di torta non mi è bastata.
In effetti è una città che non mi attira molto, forse per il caos, la confusione… però chissà, magari prima o poi.
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È meravigliosa! La consiglio a chi non ci è stato.
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