Bisogna far pace con i luoghi

In viaggio può succedere di tutto. Davvero di tutto.
Dalle cose più splendide a quelle più rognose.
Chi ne subisce le conseguenze è il ricordo del nostro viaggio, ricordo che associamo naturalmente al luogo in cui quelle cose capitano.

Conviverci non è sempre facile, dipende, ma anche questo fa di ogni viaggiatore un viaggiatore.

I luoghi che visitiamo e le persone che incontriamo influiscono su di noi tanto quanto noi facciamo con loro.

Naturalmente io scrivo di me, ma sono sicura che ognuno di voi ha una città, un paesello, un parcheggio, un luogo qualsiasi sul mappamondo che quando ci pensa gli si stringe il cuore. E per tanti e per i più vari motivi.

Viaggiavo per l’Uzbekistan in un giorno davvero disperato e ho incontrato il mio amico Farhod. Ho collegato alcune città uzbeke a dei ricordi medio-stressanti (non parlo dei luoghi in sé, sia ben chiaro, il Paese è fantasmagorico con tutti i suoi limiti, ma del mio viaggio), mentre la città di Farhod, Fergana, nella mia mente è la fabbrica magica degli unicorni. Rivedo continuamente il momento in cui l’ho guardato dalla macchina mentre non smetteva di salutarmi.

Ho già – non – parlato di Barcellona, una città con cui ho litigato più e più volte e di cui porto ancora i segni, ma che quest’anno vorrei affrontare per riprendermi nuovi ricordi.

Ho litigato con Roma tanti tanti anni fa eppure la amo alla follia e le ho perdonato e le perdonerei qualsiasi cosa.

E Tokyo.

Ah, com’è stato difficile, ma più aspetti a risalire a cavallo dopo una caduta e peggio è e più paura avrai. Sono stata brava. Ho fatto tutto quello che potevo per accettare la realtà per quella che è, per accettare che Tokyo nel mio cuore ha una macchiolina nera e ci sono riuscita. Sapete come si dice: coi luoghi in cui hai sofferto si crea un legame particolare.

Questo abbiamo ora io e Tokyo: una storia. Mi piacciono moltissimo le nostre pagine a volte macchiate, a volte linde, a volte disordinate, a volte avventurose, a volte divertenti.

L’ultimo viaggio in Giappone è stato uno splendido capitolo che ho affrontato con coraggio e che mi ha dato grandissime soddisfazioni.

L’ultima sera ero un attimo in balia delle emozioni, ma invece che stare a casa a rifletterci sopra come un’anima in pena sono uscita. Da sola. Tanto io e Tokyo non siamo mica al nostro primo appuntamento. Sono andata in un bar dove ero stata la sera prima e mi ero trovata molto bene, mi avevano detto i baristi che mi avrebbero aspettata. Sono entrata nel locale e mi hanno detto: “ti stavamo aspettando”. Abbiamo passato una serata eccezionale da perfetti sconosciuti. Avrei avuto tutte le motivazioni per essere triste, ma non ho voluto. Anzi.

Far pace con un luogo che ti piace è come far pace con un caro amico che non sentivi da tanto tempo: è emozionante, è liberatorio, è… dolce.

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Non è questo viaggiare? Io viaggio così: semplicemente continuo a vivere la mia vita da un’altra parte del mondo. Il fatto che sia turista non mi impedisce di vivere. Il viaggio non è una sospensione temporale, ma il proseguo della vita in cui normalmente ci si incontra, si ride, si litiga e si fa pace.

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2 pensieri riguardo “Bisogna far pace con i luoghi

  1. questo post è bellissimo! grazie per averlo scritto. io ho litigato forte con Palermo e sono tuttora convinta che fosse lei ad avere torto e nonostante i numerosi inviti di un’amica che ha la casa al mare in Sicilia non ci sono più voluta tornare. tuttavia so bene che se ci fossi stata in condizioni diverse l’avrei amata. però penso anche che il mondo è grande e io ne ho visto tanto poco da non sentire il bisogno di far pace con una città con cui ho litigato tanti anni fa. però chissà, grazie a te magari cambio idea 🙂

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  2. Grazie a te per il bellissimo commento, Lise. Ti capisco. La tendenza è sempre quella di scappare e credo anche che la voglia di far pace sia determinata da quanto quel luogo ti piace. Io non potevo sostenere oltre di essere “litigata” con Tokyo, la adoro. Andare là significava ogni volta farmi un male pazzesco. Se non ritieni necessario va bene anche così, se invece ruga… è giunta l’ora di una vacanza in Sicilia 🙂
    Dai, facciamolo insieme, io guardo i voli per Barcellona!

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