Metti un giorno d’inverno a Sapporo

Diciamo che devi essere davvero preparato. La neve raggiunge i 30 centimetri (almeno quella che ho visto io) e tocca essere vestiti bene.
Ogni tanto tira un vento che sembra l’alito della morte. Gli autoctoni sono vestiti normali perché ci sono abituati. Non fate quell’errore. Anche perché un turista se ne sta in giro all’aria aperta tutto il santo giorno, loro no.


Quindi giacca a vento impermeabile perché ogni sera nevica. Scarponcino da montagna. Sciarpona. Guantoni. 

Loro sono incredibili. Camminano sulla neve compattata con ogni scarpa immaginabile. La neve non è il vero problema, quando è fresca è incredibilmente soffice. Il problema è quando è compattata dalle scarpe o dalle macchine, diventa una lastra di ghiaccio scivolosa. Le donne le vedo camminare sui tacchi come se niente fosse. Ho visto gente in bici!


Sui marciapiedi si cammina bene, agli incroci bisogna stare molto attenti. È ghiaccio puro. Quindi tu che fai? Cammini piano piano. E loro? Loro corrono. Piccoli passi striscianti fatti di corsa. Tutti! Ti corrono a fianco mentre tu dosi i passi.

Veniamo proprio da pianeti diversi.

Avevo letto che Sapporo è piena di gallerie e negozi nel sottosuolo per via dell’inverno rigido e che c’è un grande passaggio pedonale che dalla stazione JR porta al quartiere di Susukino, così sono andata a sbirciare.
Per strada quasi nessuno, nel sottopassaggio non si riesce a camminare dalla troppa gente. É davvero strano. Sembra di finire in un’altra dimensione sotterranea.

E le macchine? Un traffico allucinante. Imbottigliamenti costanti.

Prendete il treno dall’aeroporto e trovatevi un albergo vicino alla stazione. Oppure trovatelo vicino a una stazione della metro, ma scordatevi il taxi. Rischiate di starci un’ora.

Loro poi sono bravissimi a guidare in queste condizioni. Ho visto solo due piccoli incidenti mentre ero qui. Nulla di che se pensate che è tutto ghiaccio.

Ho visto un taxi fare inversione in mezzo alla strada e tirare il freno a mano. Sembrava di guardare un film: Sapporo Drift! Che figo! Era tutto calcolato! Sbandava come un vero tamarro!

Per visitare Sapporo quindi mettete anche in conto che ci vuole parecchio di più a camminare nella neve e non perdetevi il Sapporo Beer Museum. 


Dopo averlo visitato e degustato le tre diverse varietà di birra rivolgetevi alla reception del museo chiedendo di riservarvi un posto in uno dei tre ristoranti del Sapporo Beer Garten. Non perdetevi il Jenjisukan (Genghis Khan), fettine di montone che griglierete da soli al tavolo.

Vi danno delle borsine di plastica dove mettere dentro le vostre cose per non appoggiare lo zaino in terra (l’ho già detto che li amo?). 

Prendete il pezzo di grasso che vi portano con alla carne e spargetelo sulla piastra a forma di elmo di guerriero (per questo si chiama così), mettete carne e verdure con le pinze e grigliate a piacimento.

Intingete poi la carne nella salsa di soia e spolverate con il mix sale e pepe che vi daranno. Deliziosa. Ah, ero l’unica turista nel raggio di chilometri.

Andate poi a visitare il centro Ainu di fronte al giardino botanico (che ha anche una serra, ma è chiusa comunque d’inverno). Il centro si trova nel palazzo di fronte all’ingresso del giardino. Non trovate nulla di scritto da nessuna parte. Entrate e chiedete, vi spediranno al 7º piano, prima porta sulla destra. Non c’è nessuno nell’unica stanza del centro, solo voi. Ci sono anche due TV dove vedere dei documentari lunghi e in inglese sulla storia e cultura Ainu.


Poi personalmente volevo mangiare il famoso ramen al granchio del vicoletto Ramen Yokocho e ho attraversato la stazione in direzione Susukino. Sulla strada ho incontrato la torre dell’orologio. Che fissa che hanno in Giappone per sta torre che é una brutta copia della Tour Eiffel. E di fronte? Mercatino natalizio di Monaco! Ero spaesatissima!!

Pensavo che se avessi trovato gefüllte Kartoffeln e Glühwein mi sarei trasferita qui all’istante. E invece ho trovato birra calda allo zenzero.


No, non me la sono sentita di assaggiarla.

Ho trovato anche delle statuine di pupazzi di neve con le ali da angioletto. Che confusione!!

Due tizie volevano vendermi una tazza dei mercatini di Monaco. Come gli spiego che magari la compro a Monaco la tazza di Monaco? È stato semplicemente assurdo!

C’era persino una bancarella dedicata ad Ampelmann, l’uomo del semaforo, famoso simbolo di Berlino, con tutto il suo merchandising.


Solo in un Paese così potevano fare Mai dire Banzai.

Ho proseguito per cercare la viuzza dei ramen e l’ho trovata subito con la app maps.me

Ho mangiato presto visto che ancora non ho capito dove siamo e che ore sono, così ho evitato le famose code che dicono formarsi qui. Il localino era vuoto, così ho potuto chiacchierare con l’ “oste”. Il ramen di granchio era fantastico!


E ora anche io voglio provare Sapporo Drift, ho trovato il mio mezzo! Via con il freno a mano!!

3 pensieri riguardo “Metti un giorno d’inverno a Sapporo

  1. Capisco benissimo le difficoltà incontrate: ho trascorso alcuni anni in Canada per lavoro e anche lì l’inverno non scherza! Alcune cadute sul ghiaccio rimarranno memorabili, così come i tizi che vanno in bici sul ghiaccio…

    Comunque, ogni volta che leggo del Giappone o ascolto i miei amici che ci sono stati, esce sempre fuori qualche aneddoto epico… Prima o poi dovrò farci un giro!

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