È un viaggio sognato, sudato, studiato. Per mesi abbiamo immaginato la partenza e il gusto dell’avventura che ci attende.

La moto è carica, abbiamo tutto. L’abbigliamento tecnico, il kit di emergenza, pochissimi cambi vestiti (…) e due splendidi sorrisi. E tante stronzate ancora da sparare. Nessuno dei due ha voluto l’interfono nei caschi, ne diciamo fin troppe quando non siamo in moto.

Ci guardiamo Marco ed io, abbiamo due regole in questo viaggio. La prima è che le fotografie si fanno dalla vita in su perchè i pantaloni da moto sono osceni, ci stanno malissimo. Quando li ho provati mi sono sentita un vero toilet. Tant’è che quando ho rimesso i miei jeans mi sembrava di essere fin troppo magra. Per lo stesso motivo è nata la seconda regola: ogni mezz’ora ci diremo che siamo bellissimi conciati così.

La moto è una Yamaha XJ6 Diversion, tagliandata, controllata, pneumatici in ottimo stato. Marco ha fatto sostituire la sella che ora è in ecopelle e si asciuga alla svelta nei frequenti giorni di pioggia dell’estate norvegese. Ha fatto mettere anche una presa usb al manubrio per ricaricare il cell e per il navigatore.

Abbiamo i caschi nuovi, il giubbetto conforme alle norme di bruttezza internazionale, le tute antipioggia che ci trasformano in due morbidosi Gabibbi, persino i copriguanti antipioggia. Siamo pronti a tutto.

Io ho anche imparato delle nuove parole in norvegese e quando vedrete che razza di itinerario ho preparato capirete perchè.

Partiamo.

Ci metteremo due settimane per fare tutto il giro che prevede di arrivare a Lörrach, tra la Svizzera e la Germania, da lì prendere un treno e caricare la moto fino ad Amburgo. Amburgo – Kiel in moto e da Kiel traghetto per Oslo. Poi in moto fino alle Isole Lofoten studiando ogni centimetro dei fiordi norvegesi e rientro ad Oslo passando per la più veloce Svezia. Da Oslo di nuovo traghetto per Kiel e via così come all’andata.

In totale parliamo di 8.000 km di cui 1.500 circa in traghetto e 1.600 in treno. Ci restano quindi da fare circa 5.000 km in moto. Non vediamo l’ora.

Via, si parte!

“Verso l’infinito e oltre!”